mercoledì 8 maggio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano




Laura, prima che la madre ripartisse, invitò, con il pretesto di una cena di commiato, l’amico David. Riuscì a rintracciarlo in ospedale e si misero d’accordo per la sera successiva. Arrivò in perfetto orario, cosa che fu molto gradita a Giulia che era una vera maniaca della puntualità.
Trascorsero una serata tranquilla, familiare. Giulia, prima di accomiatarsi, chiese gentilmente a David di dare un occhio a Laura, ogni tanto, quando poteva. Durante la sua assenza.
“Signora, non dubiti, farò quanto mi sarà possibile per tenere a bada questa ragazza. E, soprattutto che studi!” Disse David facendo l’occholino a Laura.
 La madre parve alquanto rassicurata. Quel giovane uomo le ispirava fiducia.
“Mamma, se permetti, sono abbastanza grande da badare a me stessa, senza che tu mi faccia fare la figura della bambina inesperta. In ogni modo, David, quando ti farà piacere, sai dove trovarmi.” Laura sembrò, dal tono di voce, più grande, più responsabile. E’ vero che alle volte certe esperienze di vita rendono più mature le persone.

Due giorni dopo, Giulia riprendeva l’aereo e ripartiva per la “sua” Africa. Il tempo sembrò scorrere più velocemente della volta precedente. Atterrando, riconobbe la posizione in cui si trovava, le alture le davano il punto di riferimento. All’aeroporto questa volta c’era Joss ad attenderla. Il cuore le battè talmente forte in petto, al solo pensiero di rivederlo, che le venne da tossire. L’aereo si fermò dopo una lunga corsa sulla pista bagnata. Dopo aver sganciato la cintura di sicurezza, Giulia raccolse il suo bagaglio a mano, e scese.
La pioggia cadeva fitta e abbondante. Joss prontamente arrivò mentre lei scendeva gli ultimi scalini dell’aereo. La raggiunse correndo, munito di una cerata asciutta e un cappello leggero a falda larga per lei. Si abbracciarono sotto la pioggia dimentichi di tutto.
Di corsa giunsero al fuoristrada e vi entrarono, finalmente all’asciutto. Joss parcheggiò in un angolo tranquillo, la prese tra le sue braccia e la baciò. Le baciò gli occhi, la bocca, il volto, dove capitava, era così felice e impaziente, da non lasciarle nemmeno il tempo di respirare.
“Joss, amore! Ti amo, tanto tanto!” Giulia ricambiava quei baci con passione.
“Ogni volta che te ne vai, ho il terrore di non vederti tornare. La prossima volta che dovrai far ritorno in Italia, verrò con te, io non ti lascio più!” Così le parlò il suo uomo innamorato, mentre lei lo copriva di baci.
“Mai più, mai più divisi noi due!” Le ripeteva, Joss, stringendola a sé.
Arrivarono al Parco dopo parecchio tempo, dovettero cambiare strada più volte, era quasi tutto inondato dall’acqua battente. Si avvicinarono con il fuoristrada il più possibile all’edificio. L’acqua raggiungeva la ruota della Land Rover. Joss infilò la salopette di gomma, scese, e si trovò immerso nell’acqua fino al ginocchio. Girò attorno al mezzo, aprì la grossa portiera, prese in braccio Giulia. Salì la piccola rampa portandola all’asciutto e, al sicuro. Poi ritornò indietro, e condusse la Land Rover dov’erano parcheggiate tutte le altre autovetture. Ritornò sui suoi passi, appurando come l’acqua avesse raggiunto i vari livelli.
Arrivò finalmente al coperto e si diresse velocemente nella stanza di Giulia, la quale lo chiamò da sotto la doccia. Non si fece certo pregare, in un baleno si liberò degli indumenti e s’infilò sotto il getto di acqua calda. Fu accolto dalle braccia sapienti di lei. Joss era ammaliato da Giulia, quando era con lei, il tempo scivolava fluido e, tutte le cose assumevano un aspetto diverso. Quella donna, era armonia. L’universo e tutto il creato si chiamavano “Giulia”. La sua vita aveva avuto inizio con lei. Se, un giorno Giulia se ne fosse andata, la sua vita, se ne sarebbe andata con lei.
Rimasero chiusi nella loro stanza per due giorni, mentre all’esterno la pioggia non accennava a smettere, e il livello dell’acqua cominciava a suscitare preoccupazione. Ma i due innamorati ringraziarono il cielo per avere loro donato tutte quelle ore per stare insieme. Furono due giorni indimenticabili, intensi, quanto un’intera vita. Si concessero tutto l’amore possibile, tutta la tenerezza di due cuori gemelli, si giurarono amore sino alla morte.
Non si calcola il “quanto” ma il “come” si vivono le emozioni, ed è nella profondità dell’anima che si cela il tesoro della felicità. Giulia e Joss erano ben consci del valore di quel tesoro che li stava unendo come una sola persona.
Smise improvvisamente di piovere, così com’era incominciato. L’acqua cominciò a ritirarsi, le grandi pozze furono assorbite dalla terra riarsa, la vita ricominciò con i suoi ritmi abituali. 

   (tratto dal romanzo L'Odore Profano    continua... ) Un saluto,  Nicla

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