mercoledì 29 maggio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



“Questo è solo l’antipasto, piccola. Mi hai risvegliato tutte le voglie e… dopo ti faccio provare una cosa che ti piacerà, ne sono sicuro” Parlava con voce roca, per il piacere appena raggiunto, e pregustando quello che sarebbe venuto dopo.
Finito di cenare, Alois già pregustava già il dopocena. Squillò il suo cellulare.
“Sì?”
“Sono il capitano Ambrosi, avrei urgenza di parlarle avvocato, è cosa della massima importanza”.
“D’accordo, devo venire da lei?”
“No, mi dica dove la posso trovare, la raggiungo subito.”
Alois gli diede l’indirizzo. Si salutarono.
“Chi era amore?” Chiese Miranda.
“Il Capitano dei Carabinieri, sta venendo qui”.
“Avrà delle novità, certamente.”
“Si, ma mi sta rovinando la serata, abbiamo bisogno di tranquillità, siamo fuori tutto il giorno. Almeno la sera vorrei un po’ di pace.”
“Non innervosirti amore, vedrai che se ne andrà presto”.
Di lì a poco suonò il campanello.
Aprirono il cancello. Entrò una macchina civile, per non dare nell’occhio, giunse fino  alla scalinata. Scese il Capitano, salì gli scalini e Alois, che lo attendeva sul portone di casa, lo fece accomodare in salotto. Miranda arrivò con il caffè, fatte le presentazioni, chiese al nuovo arrivato se ne gradisse una tazza.
Era un uomo sui quarant’anni, dall’aspetto curato e gradevole. Molto attraente. Non portava la divisa, ma si intuiva dal portamento fiero, la sua disciplina militare. Riferì loro di aver terminato le indagini su quanto era accaduto. Erano venuti a capo di tutto. Espose i fatti. I militari erano riusciti a ricondurre il tentato omicidio di Alois e il tentato rapimento di Miranda ad alcuni personaggi implicati nel “processo bomba”. Ma era sorto un problema notevole: avevano scoperto che il testimone, che era stato tenuto nascosto e protetto, aveva un fratello gemello, il quale era stato sostituito a lui. L’avevano scoperto casualmente, durante gli interrogatori il super teste non sapeva più rispondere alle domande che gli venivano poste, né conosceva più tutti i particolari della vicenda che avrebbe dovuto incastrare i nomi noti. Qualcuno, sicuramente su ordine dei potenti personaggi implicati nel processo, aveva fatto sparire il vero testimone per non farlo parlare, e lo aveva sostituito con il fratello gemello, il quale era all’oscuro di tutto, sotto minaccia di morte. Il fatto sarebbe esploso in aula, avrebbero messo in ridicolo le massime Autorità, tutta la Corte compresi Avvocati, Pubblico Ministero, Forze dell’Ordine ecc.
Alois era allibito, com’era potuta accadere una cosa simile?! Il testimone era sotto custodia ventiquattro ore su ventiquattro, il blitz si era compiuto sotto gli occhi di qualcuno, che sapeva e l’aveva permesso. Sicuramente all’interno della sicurezza qualcuno faceva il doppio gioco.
Anche il capitano era del suo stesso parere, ma ora dovevano assolutamente convincere il giudice a concedere loro un rinvio, per il tempo necessario a riprendere le indagini, trovare una nuova pista da seguire e pregare Iddio… Non c’erano altre soluzioni.
Miranda era turbata, cominciava a farsi strada in lei il dubbio, che l’irruzione nello studio, il tentativo di omicidio ai danni di Alois, ed il tentativo di rapimento nei suoi confronti, in qualche modo c’entrasse con la sparizione del testimone, ma troppe erano le cose che non tornavano, era una matassa aggrovigliata, eppure…
Il capitano, prima di accomiatarsi, fece loro una serie di raccomandazioni, d’altra parte una seria minaccia l’avevano già ricevuta. Era chiaro che, se avessero voluto togliere di mezzo Alois, e rapire Miranda, lo avrebbero fatto, avevano solo voluto dare loro un avvertimento.
Il Capitano rammentò ad Alois il loro appuntamento per il mattino successivo in caserma.
Miranda ed Alois rimasero in silenzio per un bel po’, immersi nei pensieri che li angustiavano. Altro che giro di boa, altro che finito, quello era solo l’inizio! Dovevano studiare qualcosa d’insolito per non destare sospetti, prima che i tempi fossero maturi. La loro serata era irrimediabilmente andata in fumo, si misero a letto, e continuarono fin quasi il mattino a fare mille congetture, ma nessuna era abbastanza verosimile.

Miranda, quel mattino, sarebbe rimasta volentieri a casa a studiare. Aveva due esami da preparare e la tesi era ad un punto morto. Naturalmente, i progetti che aveva fatto Alois per le vacanze, sarebbero stati rimandati. Lui sarebbe rimasto al suo fianco, non l’avrebbe lasciata sola nemmeno per un istante, da quel momento sarebbe stato tutto troppo rischioso.

            ( tratto dal romanzo L'Odore Profano  continua... )  A presto  Nicla

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