giovedì 25 aprile 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



Giurò a sé stessa che non l’avrebbe mai ferito, in alcun modo. Meritava solo di essere amato.
Trascorsero un’intensa notte d’amore. Alois era felice, non solo perché aveva tra le braccia il suo amore, ma anche perchè avvertiva in lei una sorta di cambiamento, non sapeva bene cosa fosse accaduto, capiva solo che lei si era schiusa fra le sue mani, come un bel fiore si apre ad offrire il suo nettare. Ora, era finalmente consapevole dell’amore di Miranda per lui!
Il mattino seguente, dopo essere stato lungamente coccolato e amato dalla sua donna, uscì a malincuore da quelle braccia calde e morbide, ma qualcosa d’importante e necessario lo attendeva in città. Doveva, infatti incontrare Giulia, di ritorno dall’Africa, per definire la loro separazione.
Arrivò in studio in anticipo e preparò tutta la documentazione per l’arrivo della moglie.
Antonio si affacciò alla sua porta dopo una mezz’ora. Si accordarono su alcune cose, e attesero l’arrivo di Giulia. Fu annunciata da una delle segretarie, che l’accompagnò nello studio personale di Alois. Assieme ad Antonio stavano rivisitando alcune testimonianze inerenti al processo a cui entrambi stavano lavorando, quando lei fece il suo ingresso.
Entrambi stentarono a riconoscerla. Era un’altra persona. Il color biscotto della pelle le donava moltissimo. I suoi occhi verdi sembravano più grandi. Appariva leggermente dimagrita, senza nulla togliere alla sua grazia ma, la cosa fondamentale, ciò che la rendeva diversa, era lo sguardo più profondo… intenso, armonioso. Era molto seducente.
“Giulia, ti trovo bene, in gran forma e, non trovo un aggettivo all’altezza del pensiero!” Antonio la guardava rapito, mai, era stata così affascinante.
“Grazie caro amico, come stai?” Gli chiese, mentre gli offriva la guancia da baciare.
Si rivolse al marito, porgendogli la mano, amichevolmente.
Anche ad Alois non era sfuggito il cambiamento della moglie, ma evitò ogni tipo di commento.
“Giulia, hai fatto buon viaggio?” Le chiese cordialmente.
“Grazie, sì. Come ti ho anticipato per mail, gradirei concludere alla svelta… dopodomani ho l’aereo per ritornare in Africa.”
“Per quanto mi riguarda, è tutto pronto, e tu?”
“Non ho avuto il tempo di trovarmi un avvocato. Dato che a mio parere,  la nostra é una separazione consensuale…  Antonio potrebbe rappresentarmi.”
“Bene, allora fai le tue richieste Giulia, non ci sono problemi. Puoi rivolgermi tutte le domande che vuoi, e… che cosa chiedi ad Alois per questa separazione?”
“Io, non voglio nulla.” Lei rispose.
“Come sarebbe a dire?” Antonio le rivolse le solite domande di rito.
“Non appena sarà possibile, io vivrò in Zambia. Non ho alcun problema di ordine economico… il patrimonio di mio padre spetta a me e, un giorno sarà tutto di Laura. Nostra figlia deciderà della sua vita come meglio crede, è maggiorenne. Fra tre mesi, quando ritornerò, lei avrà avuto modo di prendere una decisione. Vorrei solo firmare questi documenti e... ripartire.”
I due uomini erano alquanto sorpresi per la categoricità con cui Giulia aveva esposto i suoi propositi. Non la riconoscevano. Aveva compiuto una metamorfosi. Quella che avevano dinanzi era una donna sicura e determinata, non aveva lasciato loro nemmeno lo spazio per una considerazione, li aveva zittiti con poche parole. Dopo aver firmato una sfilza di carte, strinse loro la mano e s’avviò decisa alla porta. I due amici restarono in silenzio per un bel po’, nessuno dei due voleva essere il primo ad intavolare il discorso. Alois fu il primo a prendere la parola.
“Sinceramente non avevo in mente nulla, ma non mi sarei aspettato di vedere Giulia così cambiata, non so che cosa pensare…”
“Mio caro amico, l’abbiamo sempre considerata una bella donna sofisticata, educata, invidiata, gentile, eccetera eccetera. Ma nessuno di noi l’ha davvero conosciuta a fondo. E’ stato… come vederla per la prima volta. Ti assicuro che mi ha fatto uno strano effetto.”
“Già, hai ragione, è un’altra donna. Deve esserle accaduto qualcosa in Africa, e qualcosa di… buono. Certo che mi ha  sorpreso.”
“E con Laura come la mettiamo? Sua madre, tra virgolette, l’ha scaricata.”
“Le parlerò io, non vedo altra via d’uscita, e poi vedrai, una soluzione la troveremo…”
“Mettiamoci al lavoro, che il tempo fugge.” Antonio cambiò discorso, c’era lavoro da fare e molto.

Giunta a quella che era stata la sua casa, Giulia aprì la porta ed entrò.
     (tratto dal romanzo L'Odore Profano  continua...) 
                               Buona giornata,    Nicla

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