lunedì 18 marzo 2013

tratto dal romanzo L'odore Profano



.... Era scappata come una ladra, senza salutare nessuno, senza ringraziare per l’ospitalità. Ma Laura si era comportata in maniera indegna nei suoi confronti. Avrebbe giustificato un simile comportamento da parte sua, solo nel momento in cui avrebbe saputo la verità, dell’amore tra lei e suo padre.
Chissà cosa avrebbe pensato Alois di quella sua fuga. Senza una parola. Un momento così difficile per loro.
Sistemò un po’ il letto, e ci s’infilò dentro. Era stanca e provata. Si addormentò immediatamente.
Fu travolta da incubi. Qualcosa batteva nella sua testa, il rimbombo le faceva male, non riusciva a tirarsene fuori. Si svegliò. Riemergendo dall’angoscia che l’attanagliava, ma il rumore continuava a batterle in testa. Aprì gli occhi, e capì che i colpi erano reali.
Saltò giù dal letto, prese la prima cosa che le capitò tra le  mani e l’ indossò... era la camicia di Alois che era rimasta sulla poltrona. Corse giù per le scale. La pendola segnava le tre di notte. Giunse dinanzi all’ingresso di casa. I colpi non cessavano. Radunò le idee ancora confuse dal sonno. Chiese ad alta voce chi ci fosse, prima di aprire la porta...

                          (tratto dal romanzo L'Odore Profano            continua....)  

                                                             Nicla

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