martedì 26 febbraio 2013

tratto dal romanzo L'Odore Profano



… Miranda, doveva avere qualcosa di più… molto di più. Le fece tenerezza. Quel volto da bambina, quegli occhi tristi, sperduti.

“Miranda, vuoi bere qualcosa di forte? Penso ti darà un po’ di forza.”

Lei alzò lo sguardo verso di lui, fece per parlare, ma ci ripensò. Restò in silenzio.

Antonio le porse un bicchiere dove aveva versato due dita di cognac.

Sorseggiò un po’ del fragrante liquore, lo sentì scorrere dentro di sé. Le infuse  calore.

Si sentì subito meglio, il coraggio le ritornò. Avvertì il ritorno della forza. Parlò.

“Riterrei opportuno, che tu mi dessi delle spiegazioni.”  Il tono della voce era spento, ma ne rivelava, comunque, la forza.

“Ci sarebbero molte cose da dire, cara, ma procederemo un po’ alla volta. Alois è nello studio in fondo al corridoio, è a colloquio con il Questore. Ti senti meglio ora”?   Parlò a voce bassa. Notò un bagliore passare nei suoi occhi. Lei lo guardava interrogativa.

“Puoi spiegarmi meglio che cosa sta succedendo?”,  gli chiese risoluta.

“Per gradi. Adesso la cosa che più conta per te, è che lui sia qui, a pochi passi di distanza… n’est ce pas?”

“Posso sapere perché mi parli così?”

“Bambina, so tutto di voi due. Alois mi ha confessato ogni cosa. Su, rilassati, e fidati di me”.

Miranda, lo fissava con i suoi grandi occhi grandi… luminosi, bellissimi. Era turbata, e sul punto di piangere.

“Piangi, se ritieni ti possa aiutare a stare meglio. Fai come se io non ci fossi”.

Lei non gli rispose. Posò le mani sul volto, e pianse silenziosamente.
                                    ( tratto dal romanzo L'Odore Profano     continua...) 
                                                        Nicla

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